LA ROCCA DI MANERBA
La leggenda narra...
C’era una volta un lupo molto feroce che si dice abitasse la Rocca di Manerba, un affascinante promontorio affacciato sulle acque cristalline del lago di Garda.
Da sempre gli abitanti della zona guardavano alla Rocca con grande curiosità e con il desiderio di poter osservare il panorama circostante da lassù: sicuramente uno spettacolo dalla rara bellezza.
Ma il lupo faceva paura e nessuno osava quindi avvicinarsi alla Rocca, se non per tentare di catturarlo.
Innumerevoli furono i tentavi degli abitanti di Manerba di debellare il pericolo e, non riuscendoci, fu messa sulla testa del lupo una taglia.
Al tempo si sa, si viveva di agricoltura e pastorizia, e quindi la notizia di un compenso economico a fronte della cattura si diffuse velocemente in tutta la zona.
Furono tre giovani, provenienti rispettivamente da Moniga, Raffa e Pieve Vecchia, a voler affrontare la sfida tanto temuta.
I primi due audaci tentarono di catturare il lupo prima con un’esca viva e poi con una grande rete da pesca, ma in entrambi i casi fu il nemico ad avere la meglio, e i due giovani precipitarono dalla Rocca nella acque del lago.
In quel punto oggi sorgono dalle acque due imponenti scogli, in ricordo del sacrificio dei sfidanti.
Il terzo candidato, un giovane contadino della frazione vicina Pieve Vecchia, si fece allora coraggio e salì fino in cima alla Rocca, dove il lupo difendeva una tana a picco sul lago, e attirò il nemico fingendo degli ululati. Il giovane nello scontro si riparò con una grande croce che usò come scudo, che si dice intimorì tanto il lupo che, indietreggiando, cadde dalla scogliera e morì.
Oggi in cima alla Rocca si nota una grande croce, in onore di quel giovane di Pieve Vecchia che restituì il meraviglioso promontorio agli abitanti di Manerba.
La riserva naturale
È dunque grazie a lui che oggi la Riserva Naturale della Rocca e del Sasso di Manerba del Garda, Patrimonio UNESCO, è una delle attrazioni più affascinanti e ambite dai visitatori del nostro lago.
Parco naturale e museo a cielo aperto, il promontorio è la meta perfetta per un’esperienza di totale immersione in una natura variegata e multiforme, ideale per una gita in famiglia o per un momento romantico all’ora del tramonto.
Il parco si raggiunge facilmente in macchina oppure a piedi dai paesi limitrofi, e si articola in una varietà di cinque sentieri ben segnalati e adatti a tutti, e dodici percorsi tematici dedicati alle diversità di flora e fauna che presenta.
Lungo la salita che porta alla sommità della Rocca si incontra un edificio, dall’architettura perfettamente integrata con il paesaggio, che ospita un interessante Museo, perfettamente guidato da didascalie in italiano e in inglese, dedicato ai ritrovamenti archeologici della zona e alle varietà naturalistiche di cui è ricchissima.
Il panorama più bello
Ma il vero spettacolo, unico su tutto il territorio del Garda, si apre una volta raggiunta la cima del promontorio: a 162 metri sopra il livello del mare, la sommità regala ai visitatori una vista panoramica a 360 gradi sul territorio da lasciare senza fiato!
Da qui infatti è possibile scorgere quasi tutta la confermazione del lago: le insenature che vanno da Sirmione a Toscolano Maderno, da Bardolino a Salò, il porticciolo di San Felice e le isole dei Conigli e del Garda.
La varietà di colori delle acque cristalline, i disegni delle barche sulla superficie del lago, le imponenti scogliere e le montagne in lontananza, rendono la visita alla Rocca una tappa obbligata in tutte le stagioni per gli amanti delle bellezze della natura.
Il nostro consiglio
Per i periodi più caldi il consiglio è di non dimenticarsi la crema solare e una borraccia piena di acqua fresca, e, per quando si arriva in cima a questo meraviglioso sperone a picco sul lago, il suggerimento è di immortalarne il fascino in una fotografia con tutta la famiglia!